ADHD e maternità:
Un delicato equilibrio tra sfide e prevenzione
La maternità è una delle esperienze più intense che una donna possa vivere. Tuttavia, quando l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) entra in gioco – sia nel caso della madre che del bambino – le sfide quotidiane possono diventare ancora più complesse. La gestione del caos, della disorganizzazione e della fatica può minare profondamente il benessere psichico della madre, esponendola al rischio di ansia e depressione post-partum.
La complessità dell'ADHD in maternità
Quando una madre è ADHD, le difficoltà nel mantenere l'attenzione, gestire le routine quotidiane e affrontare l'impulsività possono creare un senso di sopraffazione costante. Se, invece, la mamma deve gestire un bambino ADHD, la situazione si complica ulteriormente. Le madri ADHD, o che accudiscono figli ADHD, sono più esposte al rischio di sviluppare disturbi dell'umore. Come sottolineato dalla Fondazione Veronesi, "i livelli di stress nelle mamme di bambini con ADHD sono significativamente più alti rispetto alle madri di bambini senza questa diagnosi" .
Ansia e depressione post-partum: Perché sono più comuni nell'ADHD?
L'ansia e la depressione post-partum colpiscono molte donne nel periodo successivo al parto, ma chi ha già una predisposizione legata all'ADHD o ha un figlio con questo quadro di funzionamento potrebbe trovarsi in una situazione più vulnerabile. Non riuscire a mantenere il controllo delle proprie giornate, sentirsi inefficaci o inadeguate come madri, e l'ansia di non essere all'altezza delle aspettative sociali possono far crollare anche le madri più motivate.
Uno studio pubblicato dall'Associazione Italiana di Psicologia Perinatale conferma che "la vulnerabilità emotiva nelle madri ADHD o che gestiscono bambini con questo funzionamento neurocognitivo aumenta significativamente il rischio di depressione post-partum" .
Strategie pratiche per prevenire l'ansia e la depressione
Prevenire è fondamentale per mantenere il benessere della madre e del bambino. Ecco alcune strategie pratiche:
1. Crea una routine flessibile
Le persone ADHD, che siano mamme o bambini, tendono a fare fatica con le routine rigide. Invece di seguire un programma inflessibile, è utile creare una routine flessibile che permetta adattamenti senza perdere la struttura di base. I momenti più critici della giornata (come i pasti e il sonno) possono essere stabiliti, ma tutto il resto può essere gestito con più libertà.
2. Semplifica le attività e delega
Non è possibile fare tutto, e nell'ADHD le difficoltà di concentrazione possono trasformare anche i compiti più semplici in imprese titaniche. È importante imparare a delegare. Come sottolinea la psicologa Anna Ogliari, "una buona gestione del carico mentale passa anche attraverso la capacità di chiedere aiuto e di accettare il fatto che non è possibile fare tutto da soli" .
3. Focalizzati su una cosa alla volta
Il multitasking può sembrare una soluzione per affrontare tutte le richieste contemporaneamente, ma in realtà, per una madre ADHD, rischia di essere controproducente. Focalizzarsi su un compito alla volta, utilizzando strumenti come i timer, può migliorare la produttività e ridurre lo stress.
4. Accetta il disordine creativo
Avere una casa perfettamente ordinata potrebbe essere impossibile con ADHD, ma questo non significa che tu non stia facendo abbastanza. Trasforma il disordine in un'opportunità di creatività e gioco con i tuoi figli. La psicoterapeuta Claudia Ravaldi evidenzia che "accettare un livello di disordine e imperfezione può ridurre significativamente il carico di stress sulle madri, favorendo il benessere familiare" .
5. Trova spazi di tempo per te stessa
La cura di sé non è un lusso, ma una necessità. Anche solo 10 minuti al giorno per fare una pausa, bere una tazza di tè o leggere qualche pagina di un libro possono fare una differenza enorme nella gestione dello stress quotidiano.
Cosa fare se non riesci a mettere in pratica queste strategie?
Non riuscire a mettere in pratica queste strategie non è una colpa, ma potrebbe essere il segnale che hai bisogno di un supporto più mirato. La difficoltà nel gestire la maternità e l'ADHD può derivare dal funzionamento specifico del cervello, non dalla mancanza di volontà o capacità.
Se ti senti bloccata, cercare l'aiuto di un professionista che capisca le sfide legate all'ADHD può aiutarti a trovare soluzioni più adatte al tuo stile di vita. Anche la Psicoeducazione può offrire strumenti pratici per affrontare il sovraccarico emotivo e mentale.
Conclusione: La prevenzione è la chiave per un benessere duraturo
Prevenire l'ansia e la depressione post-partum nelle madri ADHD è possibile, ma richiede un approccio mirato e personalizzato. Conoscere i propri limiti, chiedere aiuto e imparare a prendersi cura di sé sono i primi passi per garantire un equilibrio emotivo e mentale.
Se senti che le strategie quotidiane non bastano, o se sei preoccupata per il tuo benessere mentale, ricorda che esistono strumenti e supporti adatti a te. Prevenire è sempre meglio che curare.
Fonti Utilizzate:
- Fondazione Umberto Veronesi, "ADHD e stress nelle madri", 2021.
- Associazione Italiana di Psicologia Perinatale, "L'ADHD e la vulnerabilità emotiva post-partum", 2020.
- Anna Ogliari, "La gestione del carico mentale nelle madri con ADHD", Rivista di Psicologia Clinica, 2019.
- Claudia Ravaldi, "Accettare il disordine come forma di benessere familiare", Psicologia e Famiglia, 2020.
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